SCADENZA IL 15 OTTOBRE DEL BANDO #CONCILIAMO, PER FINANZIAMENTO PROGETTI DI WELFARE AZIENDALE
All’interno del sito istituzionale dell’Esecutivo (www.governo.it) ha trovato pubblicazione l’Avviso pubblico, lanciato dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri, inerente il bando “#Conciliamo”. Si tratta di una iniziativa pensata per la promozione di progetti di conciliazione famiglia- lavoro all’interno delle realtà aziendali.
Infatti #Conciliamo è una misura originale che ha un duplice obiettivo:
- aiutare la messa in atto, da parte dei datori di lavoro, di progetti di welfare aziendale adeguati alle esigenze dei propri dipendenti;
- promuovere lo sviluppo di progetti in grado di porre rimedio ai problemi e di gestire le priorità comuni, nonché di avere un effetto positivo sulla qualità della vita dei lavoratori e, di riflesso, sulla produttività delle imprese.
Le risorse disponibili ammontano a 74 milioni di euro, con la previsione di contributi per le aziende compresi tra un minimo di 500.000 euro ed un massimo di 1,5 milioni di euro.
Soggetti interessati
Possono accedere al bando esclusivamente le imprese e società cooperative con almeno 50 dipendenti assunti a tempo indeterminato presso le sedi legali site in Italia.
Alla stessa maniera possono inviare richiesta di accesso i consorzi e i gruppi di impresa, purché il capofila abbia almeno 50 dipendenti a tempo indeterminato.
Requisiti di accesso
I soggetti interessati, al fine di poter accedere al bando, hanno la necessità di avere, a pena di esclusione, i requisiti descritti all’interno dell’Avviso.
I parametri più rilevanti sono:
- contribuire ai costi del progetto mediante cofinanziamento con risorse finanziarie pari ad almeno il 20% del totale dell’importo richiesto, ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dai soggetti proponenti quantificabili nella suddetta percentuale;
- far parte del registro delle imprese presso la Camera di commercio territorialmente competente e, ove previsto, degli elenchi, albi, anagrafi previsti dalla rispettiva normativa di riferimento;
- possedere sede legale principale o secondaria sul territorio nazionale;
- non risultare oggetto di procedure di liquidazione, compresa la liquidazione volontaria, fallimento, concordato preventivo, amministrazione controllata, ovvero non avere in corso un procedimento propedeutico alla dichiarazione di una di tali situazioni.
Proposte progettuali
Purché siano valide, le proposte progettuali bisogna che includano azioni, nel contesto dell’ambiente di lavoro e nella relativa organizzazione, che si riferiscano ad una o più delle seguenti sfide sociali:
- aumento della natalità
- perequazione tra i carichi di cura tra uomini e donne
- potenziamento dell’occupazione femminile;
- lotta all’abbandono degli anziani;
- supporto della famiglia con disabili;
- tutela della salute.
La durate delle proposte progettuali, a pena di esclusione, deve essere di 24 mesi.
Per il calcolo della durata del progetto sono escluse la rilevazione dei dati e le attività di studio finalizzate alla redazione del progetto.
Rientrano, ad esempio, nell’area degli obiettivi validi, le iniziative, tipo: la banca del tempo, lo smart working, l’introduzione di permessi o congedi aggiuntivi retribuiti o a condizioni migliorative rispetto alle previsioni di legge, il versamento dei contributi ad orario pieno anche nel caso di lavoro part time, la realizzazione di asili nidi aziendali, specifiche iniziative formative per assenze di lungo periodo, incentivi alla natalità, …
Rimangono inevitabilmente fuori dal finanziamento, le azioni progettuali che prevedono mera attività di studio e di ricerca o convegnistica.
Destinatari
I destinatari delle proposte progettuali sono:
- i lavoratori dipendenti assunti a tempo indeterminato e determinato (anche part time) del soggetto proponente, compresi i dirigenti;
- i soci lavoratori di società cooperative, i lavoratori in somministrazione, come anche i soggetti titolari di un rapporto di collaborazione, a patto che la natura e le modalità di esecuzione del rapporto risulti conciliabile con la tipologia e la durata dell’azione proposta con l’istanza di finanziamento.
Valutazione delle proposte
A valutare le proposte progettuali sarà incaricata un’apposita Commissione di ammissione e valutazione, nominata dopo la data di termine per la presentazione delle stesse.
Tale Commissione verificherà i progetti in base ai criteri di:
- natura innovatrice della proposta;
- praticità dell’azione;
- proficuità dell’azione;
- economicità dell’azione;
- sostenibilità dell’azione (in grado di perpetrare i benefici nel tempo, oltre la durata di 24 mesi).
A seguito della pubblicazione della graduatoria e della registrazione della stessa da parte dei competenti organi di controllo, il Dipartimento per le politiche della famiglia trasmetterà – mediante PEC – ai proponenti dei progetti ammessi al finanziamento una convenzione con lo scopo di regolare i rapporti reciproci in relazione alla realizzazione e rendicontazione del progetto come anche al versamento del contributo.
Istanza di accesso
Le richieste per accedere al bando bisogna trasmetterle all’indirizzo conciliamo@pec. governo.it entro le ore 12 del 15 ottobre 2019.
L’invio deve svolgersi tramite PEC intestata al soggetto proponente o al capofila per i soggetti collettivi.
Nell’oggetto della PEC deve essere indicato il codice “AC2019” e la denominazione del soggetto proponente e, per i soggetti collettivi, la denominazione del solo capofila.
Le istanze, cui bisogna allegare apposita documentazione, devono essere redatte utilizzando il Modello n. 1, reperibile sul sito del Governo nella sezione Modulistica.
La richiesta di finanziamento per singola iniziativa progettuale deve rientrare tra un minimo di euro 500.000,00 e un massimo di euro 1.500.000,00.